mercoledì 24 novembre 2010

Pamela Kvilekval

…”L’essere umano può sopravvivere con un numero sorprendente di deficienze e riuscire a essere efficiente, se possiede abbastanza punti di forza e abilità per superarle. Così un individuo molto intelligente, equilibrato, motivato, soddisfatto e realizzato giungerà spesso all’apice nel suo campo, pur avendo un forte deficit di percezione”.

“ I problemi emotivi di un bambino dislessico iniziano nelle prime classi, a seguito delle frustrazioni causate dalla propria incapacità di imparare a leggere come i suoi compagni. Questo insuccesso, più di ogni altra cosa, può inculcare in lui l’idea che, nonostante gli sforzi più ostinati, non imparerà mai a leggere, allora piuttosto che fallire di nuovo, decide di non provarci più.”

“ Il nostro compito attuale deve essere quello di occuparci dell’individuazione, prevenzione e rieducazione di soggetti con problemi di apprendimento, di modo che, chi presenta difficoltà in ambito scolastico – e ha perciò un’ immagine di sé negativa – non acquisisca anche problemi comportamentali derivanti da una mancata individuazione di un deficit di percezione”.

“Un commento spesso sentito a proposito di un programma per la rieducazione dei problemi di apprendimento della letto-scrittura / dislessia è: Ma questo è solo un buon insegnamento! Potremmo utilizzare gli stessi principi e metodi con tutti gli alunni della scuola elementare!

“Una volta che le difficoltà di apprendimento sono state identificate, genitori e insegnanti possono fare molto per una efficace rieducazione”.

“La mancanza di una diagnosi definitiva però non ci esonera dalla responsabilità di insegnare ai bambini in difficoltà”. Pag.33

“è sempre bene usare l’espressione di approvazione dopo ogni frase letta o scritta ed anche dopo ogni parola scritta. Lo studente si gratifica anche quando ha corretto un errore. Dei suoni di approvazione emessi con entusiasmo, “eh!, bene!, mhmm!”, sono sempre apprezzati dall’alunno e sono un segno di riconoscimento per il lavoro svolto.” Pag. 51

“ogni errore dovrebbe essere seguito da un numero sufficiente di esempi corretti in modo da cancellare nella memoria il ricordo della risposta errata. Si devono avere molte risposte giuste per cancellare una risposta sbagliata”. Pag. 55.

“il bambino dislessico deve riscoprire ed applicare tante volte una regola prima di impadronirsene definitivamente. Inizialmente è necessario mostrargli e fargli leggere tante parole che contengono l’esempio di queste regole; poi deve scoprire da sé la logica di queste regole” . Pag.78

Della stessa collana:

  • N. Meloni, Le storie di zia Lara, 1998
  • A. Lieury – F. Fenouillet, Motivazione e successo scolastico, 2001
  • A. Lieury, Memoria e successo scolastico, 2001
  • S. Ciappina – A. Nigro, La psicomotricità nell’apprendimento, 2002

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