Paola Malegori, LA DISGRAFIA cause,forme, interventi rieducativi. Editrice La Scuola.1990
"Le cause che provocano la disgrafia sono numerose, tali da investire tutta la personalità dell'alunno.
Sono divisibili in cause individuali e sociali.
Fra le cause individuali sono da citare:
- la disorganizzazione motoria
- i difetti dell'organizzazione spazio-temporale
- le difficoltà linguistiche
- i disturbi dovuti ad una lateralizzazione ancora infantile o provocati dal mancinismo
- le carenze intellettive.
Fra le cause sociali sono da esporre:
- le turbe affettive
- le difficoltà dovute al metodo di insegnamento
- le difficoltà provocate da una realtà socio- economico- ambientale.
Tali cause possono apparire isolate o in rapporto di interdipendenza e dare vita a diverse forme disgrafiche.
Fra gli strumenti rieducativi principali sono stati individuati:
- ginnastica motoria e psicomotoria
- attività di circonduzione per perfezionare il movimento delle mani, delle dita, del polso;
- attività di pregrafismo e di grafismo;
- disegno alla lavagna o su grandi fogli di progressioni e di figure geometriche;
- esercizi per lo sviluppo del movimento corsivo e scritture a diversi caratteri;
- attività di sillabazione o intervento del logopedista se il disturbo è di origine linguistica
Scopo della rieducazione è quello di eliminare il disturbo disgrafico e di far comprendere al soggetto l'importanza, per esprimere il proprio pensiero, i propri sentimenti, di una forma gestuale adeguata e corretta affinchè l'inserimento nel mondo dei rapporti umani e del lavoro risulti adeguato alle aspirazioni e agli interessi personali.
La disgrafia è un disturbo che condiziona un corretto apprendimento della scrittura e si manifesta come difficoltà a scrivere in modo leggibile, corretto ortograficamente, lineare, ordinato i propri pensieri o le frasi dettate dall'insegnante; le parole si presentano disorganizzate sulla pagina, a volte al di sopra o al di sotto della rigatura, illegibili, o errate per l'inversione comune di suoni simili.
Il bambino disgrafico si presenta come tale nel primo ciclo della scuola primaria. E' un soggetto con un quoziente intellettivo normale.
Di fronte a un bambino disgrafico o a bambini disgrafici l'insegnante come si deve comportare, come deve intervenire?
Occorre un rapporto con la famiglia o è più proficuo privilegiare un rapporto esclusivo con l'insegnante, come consiglia Robert Olivaux, poichè la disgrafia investe anche un problema affettivo?
Quanto tempo esige il trattamento di recupero e come deve essere effettuato?
Questi questiti sono stati risolti dallo studio e dalle ricerche di alcuni pedagogisti e psicologi francesi.
martedì 16 novembre 2010
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