martedì 16 novembre 2010

DISGRAFIA

Paola Malegori, LA DISGRAFIA cause,forme, interventi rieducativi. Editrice La Scuola.1990

"Le cause che provocano la disgrafia sono numerose, tali da investire tutta la personalità dell'alunno.
Sono divisibili in cause individuali e sociali
.
Fra le cause individuali sono da citare:
- la disorganizzazione motoria

- i difetti dell'organizzazione spazio-temporale

- le difficoltà linguistiche
- i disturbi dovuti ad una lateralizzazione ancora infantile o provocati dal mancinismo
- le carenze intellettive.

Fra le cause sociali sono da esporre:
- le turbe affettive
- le difficoltà dovute al metodo di insegnamento
- le difficoltà provocate da una realtà socio- economico- ambientale.

Tali cause possono apparire isolate o in rapporto di interdipendenza e dare vita a diverse forme disgrafiche.
Fra gli strumenti rieducativi principali sono stati individuati:
- ginnastica motoria e psicomotoria
- attività di circonduzione per perfezionare il movimento delle mani, delle dita, del polso;
- attività di pregrafismo e di grafismo;
- disegno alla lavagna o su grandi fogli di progressioni e di figure geometriche;
- esercizi per lo sviluppo del movimento corsivo e scritture a diversi caratteri;
- attività di sillabazione o intervento del logopedista se il disturbo è di origine linguistica
Scopo della rieducazione è quello di eliminare il disturbo disgrafico e di far comprendere al soggetto l'importanza, per esprimere il proprio pensiero, i propri sentimenti, di una forma gestuale adeguata e corretta affinchè l'inserimento nel mondo dei rapporti umani e del lavoro risulti adeguato alle aspirazioni e agli interessi personali.

La disgrafia è un disturbo che condiziona un corretto apprendimento della scrittura e si manifesta come difficoltà a scrivere in modo leggibile, corretto ortograficamente, lineare, ordinato i propri pensieri o le frasi dettate dall'insegnante; le parole si presentano disorganizzate sulla pagina, a volte al di sopra o al di sotto della rigatura, illegibili, o errate per l'inversione comune di suoni simili.
Il bambino disgrafico si presenta come tale nel primo ciclo della scuola primaria. E' un soggetto con un quoziente intellettivo normale.
Di fronte a un bambino disgrafico o a bambini disgrafici l'insegnante come si deve comportare, come deve intervenire?
Occorre un rapporto con la famiglia o è più proficuo privilegiare un rapporto esclusivo con l'insegnante, come consiglia Robert Olivaux, poichè la disgrafia investe anche un problema affettivo?
Quanto tempo esige il trattamento di recupero e come deve essere effettuato?
Questi questiti sono stati risolti dallo studio e dalle ricerche di alcuni pedagogisti e psicologi francesi.


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